Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’adolescenza è “il periodo della vita il cui inizio coincide con la comparsa dei primissimi segni di maturazione puberale e il cui termine va al di là della conclusione dello sviluppo del corpo, identificando la fine di tale processo evolutivo con i modi e i tempi in cui il giovane trova la sua collocazione sessuale e si inserisce nella vita produttiva e sociale”. Si tratta pertanto di un periodo fondamentale nello sviluppo della persona che in questa fase si plasma definitivamente. Come ogni caratteristica individuale, anche i difetti visivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo) hanno un ruolo importante. Essi sono ampiamente diffusi tra gli adolescenti.
In una recente tesi dell’università di Padova, è emerso che su 97 studenti il 19,6% degli studenti presenta solo miopia, il 66,7% miopia e astigmatismo, il 2 % solo ipermetropia, il 9,7% sono ipermetropi e astigmatici e infine il 2% solo astigmatismo [1]. Tra le soluzioni compensative disponibili per gli adolescenti ci sono gli occhiali o le lenti a contatto (la chirurgia refrattiva è una tecnica non utilizzata negli adolescenti).
L’occhiale viene considerato spesso come un oggetto che altera la percezione di sé, spesso in senso negativo [2]. Per questo, durante la scelta di un occhiale, spesso ci si focalizza sugli aspetti estetici dello stesso. Va però tenuto presente in primis che l’occhiale non è un “capo di abbigliamento” bensì un dispositivo medico registrato con codice Y2103 nell’elenco dei dispositivi medici nazionali dal Ministero della Salute. Pertanto, come tale, necessita di alcune caratteristiche imprescindibili:
- appoggio sul naso
- lunghezza delle aste
- distanza tra bordo inferiore e guancia
- grandezza del cerchio (dove sarà inserita la lente)
Tali caratteristiche sono condizionate dalla forma del viso del portatore. L’ottico ha il dovere di aiutare l’utente nella scelta della montatura più adatta tenendo conto di alcune caratteristiche del viso come:
- forma arcata sopraciliare
- apertura palpebrale
- Distanza verticale tra guancia e sopracciglio
- Distanza occhio – orecchio
In base a tali caratteristiche si possono riassumere sette forme di viso standard con relative indicazioni sulla forma della montatura [3].
Un altro aspetto fondamentale è la tipologia di montatura: essa è definita sia dal materiale che dalla tipologia di montaggio (cioè in che modo viene inserita la lente).
Per quanto riguarda i materiali esistono due grandi famiglie principali:
- materiali plastici: comprendono una grande vastità di materiali che si distinguono per tipo di plastica utilizzata (tra le più utilizzate vi è l’acetato di cellulosa). Le montature in materiale plastico solitamente hanno spessori maggiori pertanto possono mascherare meglio l’eventuale spessore della lente. Sono inoltre molto più personalizzabili per quanto riguarda la forma e il colore. Sono caratterizzate da un appoggio sul naso completo (ponte a sella) o su due punti (ponte a chiave, tipico delle forme rotonde).
- Metallo: sono montature più leggere e sottili i cui materiali vanno dal semplice acciaio anallergico al titanio (materiale molto leggero e sottile). L’appoggio sul naso è garantito dai naselli: due “cuscinetti” in materiale plastico che permettono di ammortizzare il peso dell’occhiale.
- Naturali: sono materiali come legno, corno, tartaruga… Sono spesso montature di nicchia, poco utilizzate e più costose.
- combinate: sono montature che, al loro interno usano sia materiali plastici che metallici. Lo scopo è quello di unire le caratteristiche dei vari materiali come la leggerezza, la possibilità di avere una gamma di colori e trame più ampia o di contenere una lente più spessa.
Per quanto riguarda la tipologia di montaggio le montature si possono riassumere in:
- bisello e canalino: sono montature a cerchio chiuso (cioè che copre l’intera lente) le cui lenti vengono montate ad incastro (a caldo o a freddo)
- Nylor: sono montature dove una parte del cerchio (solitamente inferiore o laterale) è sostituita da un filo di nylor che sostiene la lente.
- Glasant: comunemente chiamate “montature a vista”: in questa grande famiglia sono comprese tutte le montature che, richiedono la foratura della lente per essere montate. [4]
Va da sé che, oltre ai gusti estetici e alle caratteristiche tecniche già elencate, la scelta della montatura sia molto influenzata anche dalla tipologia della lente che si andrà a montare.
BIBLIOGRAFIA
[1] Franceschini A. “Analisi della distribuzione delle ametropie e delle disfunzioni accomodative in una popolazione di studenti”, Tesi di laurea UNIPD AA 2016/2017
[2] Jellesma F.C. Do glasses change children’s perceptions? Effects of eyeglasses on peer- and self-perception in “European Journal of Developmental Psychology” Volume 10, 2013 – issue 4, pagine 449 460
[3] Serretiello D. Dimensioni del viso e particolarità d’uso in Rossetti A. Lenti e occhiali un manuale di ottica oftalmica. Palermo: Medical books; 2008 67 – 74
[4] Rossetti A. “Nomenclatura, dimensioni e relazioni della montatura” in Rossetti A. Lenti e occhiali un manuale di ottica oftalmica. Palermo: Medical books; 2008 23 – 36
Davide Ferro email: davide.ferro13@gmail.com