Che cos’è il Vt
L’educazione o l’allenamento visivo, Visual Training optometrico (VT), è definito come la scienza di sviluppare, incrementare e migliorare le condizioni visuali delle persone, mediante tecniche educative e procedure personalizzate.
Non si tratta di terapia medica ma di una educazione visiva che comporta una serie di sedute in studio, sotto la supervisione di un optometrista e di procedure da svolgere a casa, pianificate assieme allo specialista, con l’apposita strumentazione e le dovute tecniche, relazionate al proprio livello di efficienza e ai disturbi funzionali presenti.
Che cosa fare prima
Prima di sottoporsi ad un programma di VT è necessario eseguire una analisi visiva optometrica funzionale (non medica), attraverso la quale vengono valutate tutte le abilità visive che concorrono a rendere un sistema visivo efficiente.
Solo successivamente si potranno valutare le esigenze e gli obiettivi dell’utente, quindi procedere con un programma di VT personalizzato (quali esercizi, con quali combinazioni e da quale livello partire), se ce ne fosse l’esigenza.
In alcuni casi, l’analisi visiva optometrica comportamentale non evidenzia la necessità di compensazione ottica (occhiali e/o lenti a contatto), pur essendoci sintomi (mal di testa, visione sfuocata, affaticamento visivo..) e solo un programma di Visual Training può ridurre tali manifestazioni. In altri casi invece, prima di iniziare un percorso di educazione visiva, è necessario eseguire la corretta compensazione ottica.
Affinché il percorso di allenamento visivo porti i risultati e i benefici prefissati, è richiesta una forte motivazione da parte dell’utente e costanza nell’eseguire le procedure per l’intervallo di tempo concordato preventivamente con l’optometrista di riferimento.
Le procedure sono semplici e si avvalgono di strumenti e di tecniche personalizzate che lo specialista spiega e consegna al proprio utente, il quale le svolgerà poi in autonomia o con il supporto dei genitori. Non ci sono limiti né di età né di tempo per sottoporsi ad un programma di rieducazione visiva
E per la miopia?
Nel caso specifico della miopia, parecchi studi riportano come attraverso un allenamento visivo funzionale personalizzato sia possibile migliorare quelle abilità che concorrono a mantenere un sistema visivo elastico e flessibile, necessario per prevenire e/o ridurre lo sviluppo miopico.
Il VT, nei casi specifici di miopia, mira ad aumentare l’efficienza del sistema visivo, in particolare:
- ottimizzando la motilità oculare, ovvero i movimenti di saccadi (salti di fissazione da un punto all’altro) ed inseguimento visivo;
- migliorando le abilità di accomodazione e la flessibilità nel passare dalla messa a fuoco di oggetti vicini a quella di oggetti lontani e viceversa;
- facilitando l’interazione dell’abilità di messa a fuoco (accomodazione) con quelle di allineamento degli occhi con l’oggetto osservato da vicino (convergenza) e da lontano (divergenza) e con il sistema binoculare (collaborazione dei due occhi);
- lavorando sulla periferia visiva, enfatizzando la percezione periferica ed un miglior equilibrio tra l’elaborazione delle informazioni visive centrali e quelle periferiche del campo visivo.
Che cos’è l’accomodazione e che relazione ha con la miopia?
L’accomodazione è un processo naturale integrato nei nostri occhi che permette di mettere a fuoco alle diverse distanze di osservazione, grazie all’attività del muscolo ciliare.
La parte accomodativa di ogni sistema visivo può essere valutata e misurata con specifici test optometrici, eseguiti in una analisi visiva optometrica funzionale o comportamentale.
Esiste un collegamento diretto tra sforzo accomodativo e probabile sviluppo miopico o, nel caso di miopia già presente, maggiore probabilità di progressione miopica.
Molti studi infatti evidenziano che un eccesso di attività visiva a distanza prossimale, ovvero dell’attività accomodativa, a volte in situazione ergonomica inappropriata (postura ravvicinata ed assimetrica magari con poca illuminazione ambientale), sia una causa comune dello sviluppo e/o peggioramento miopico. In altri termini, la contrazione accomodativa indotta per la messa a fuoco da vicino rimane anche quando il soggetto guarda da lontano (poiché non riesce a rilassare l’accomodazione) e quindi vede sfuocato.
Con apposite procedure di Visual Training è possibile rendere più efficiente la flessibilità accomodativa, nonché la messa a fuoco vicino – lontano, riducendo lo sforzo visivo del soggetto per osservare da vicino o nei continui passaggi alle varie distanze di osservazione. Aspetto per altro specifico nei giovani che passano molto tempo a distanza prossimale (libri, dispositivi digitali).
Il sistema accomodativo è strettamente correlato con quello delle vergenze: per vedere singolo e nitido un oggetto posto a distanza ravvicinata il soggetto infatti deve accomodare, quindi mettere a fuoco, allineando i due occhi sul punto di osservazione, pertanto convergere.
Tramite una valutazione visiva funzionale è possibile valutare le abilità accomodative e fusionali di un soggetto, quindi l’eventuale compensazione ottica necessaria e/o l’allenamento visivo necessario a migliorare quelle abilità visive disfunzionali. Ecco perché il training visivo può essere inserito in un programma di trattamento e di prevenzione.
Ma non dimentichiamo..
È importante riconoscere i segni dell’insorgenza o del peggioramento della miopia prima possibile, in modo da saperla gestire nel modo migliore. Grazie ad una analisi visiva optometrica funzionale questo è possibile.
Insegnanti e genitori inoltre, osservando l’atteggiamento quotidiano assunto dai ragazzi, potrebbero individuare la presenza di alcuni di questi segnali, quali segni premonitori di un possibile peggioramento visivo:
- Postura ravvicinata durante l’attività di letto-scrittura o disimmetrie visuoposturali (rotazioni – inclinazioni di capo e corpo);
- Tendenza a strizzare gli occhi quando guardano in spazi aperti, televisione, lavagna;
- Mal di testa, affaticamento visivo, bruciore, pesantezza, bisogno di continue pause visive.
Non esiste un trattamento migliore piuttosto che un altro, esistono diverse soluzioni che il professionista deve saper proporre all’utente, il quale, in base alla propria disponibilità, al tempo, agli obiettivi, alle motivazioni personali e alle esigenze, farà la propria scelta.
Per il controllo della progressione miopica, al giorno d’oggi, ci sono anche altri tipi di approcci optometrici, primo su tutti l’ortocheratologia, che però non sempre possono essere applicati o possono non essere di gradimento al soggetto.
Un trattamento di VT di questo genere potrebbe essere perciò una buona alternativa, soprattutto per i bambini associata o meno a correzione per mezzo di occhiali o LaC e ai principi base di igiene visiva.
Fonti:
• Definition of vision training and rihabilitation – AOA board of trustees, 2004
• Manuale di optometria e contattologia – Rossetti A. e Gheller P., ed.zanichelli, 2003
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• Il controllo della miopia -R. Grigoletto, 2014
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• The training of visual acuity in myopia -Balliet R , Clay A , Blood K ,1982
Alessia Simeoni
Dott.ssa in Ottica e Optometria
alessia.simeoni1993@gmail.com
alessia@milanottica.it